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Perché la vittoria di Renzi non è un male (assoluto)

Sia ben chiaro: a me Renzi non piace. Se avessi avuto diritto di voto in Italia non l’avrei votato. Sia perché è alternativo e bravo solo dal lato della comunicazione e non delle proposte; sia perché di sinistra non ha ben nulla.
Ciò nonostante, ritengo positiva la sua vittoria nelle Primarie del PD per due motivi importanti.

In primo luogo, come futuro candidato Premier, Renzi sarà capace, grazie alle sue doti di leader e di trascinatore, di limitare l’ascesa di Grillo e il ritorno di fuoco di Berlusconi, riuscendo a ottenere voti nell’elettorato di centro e di centro-sinistra che ha smesso di votare PD. Insomma, la sua candidatura potrebbe, teoricamente, portare il centro-sinistra finalmente a una vittoria schiacciante e a percentuali di voto alte, tali da permette a un partito (seppur vagamente) progressista di governare da solo in Italia.

In secondo luogo, perché con la sua vittoria schiacciante (68% dei voti), e con la sconfitta sonante del candidato dell’apparato storico, Cuperlo (fermo al 18%), la base e i simpatizzanti del PD hanno dato l’estrema unzione alla dirigenza storica, rea, fin dai tempi della svolta della Bolognina, di aver prima liquidato quella esperienza progressista bellissima che era il PCI, poi di aver lasciato governare Berlusconi in tutti questi anni, senza profilarsi come valida alternativa, e senza proporre, quando brevemente al governo, alcuna riforma di sinistra e di giustizia/legalità tangibile.
Essendo speranzoso nella nascita in Italia di un vero partito socialdemocratico con cui confrontarsi, capace di essere reale guida di tutta la sinistra, la mancata elezione del rappresentate di quell’apparato dirigenziale incapace e autodistruttivo -che deve allontanarsi definitivamente dalle stanze del potere- mi rende fiducioso e felice.

Peccato solo che ci sia voluto bisogno di Renzi; di guardare al centro per “rottamare” l’attuale classe dirigente; e che ciò non avvenga grazie a una personalità di sinistra, capace di riportare tutto il treno del centro-sinistra sui binari dei valori storici del progressismo e del socialismo.

Zurigo, 9.12.2013